Dopo dodici ore di aereo finalmente Rio de Janeiro, la mia città natale. Che felicità! Non potrei paragonare a niente altro questa stupenda sensazione di ritorno a casa, alle proprie radici.
Arriviamo in Hotel a Copacabana, erano circa le 23, come sempre succede all’ andata non sono per niente stanca, anzi, la mia freschezza all’ arrivo è spesso inversamente proporzionale alla mia stanchezza del ritorno, chi sa perché?
Quindi scarichiamo le valigie in camera e via ad esplorare la notte della mia cara e bellissima città. Che bello respirare l’aria di Rio, d’ un tratto mi ritornano in mente i profumi della mia infanzia… la Feijoada* che preparava mio padre, i dolci che faceva mia madre, l’odore del mare, degli alberi e tanti altri odori che mi affioravano in mente.
Ci sediamo in un bar, ordino una Caipirinha* e rimaniamo a guardare, quasi con ammirazione, il via vai delle auto e della gente. Copacabana è sempre stato un quartiere molto movimentato ed è così quasi fino al mattino.
Siamo gli ultimi ad andar via, lasciamo il posto ai dog-sitter che con i loro quasi quindici cani al guinzaglio passeggiavano a ridosso delle palme da cocco, ai fanatici del jogging con gli Ipod, a quelli che stendono le mercanzie da vendere, finte infradito hawaianas e teli da mare verde e oro nazionale. Qualcuno sfoglia le pagine del quotidiano più popolare di Rio “O Globo” freschissimo di stampa, con il “cafezinho” di lato, tassativamente nel bicchiere di vetro appoggiato sul tavolino.
Colazione, era ora di colazione. Prima di rientrare in albergo, un beverone di vitamina oppure un succo di frutta fresca. In Brasile i succhi di frutta sono ottimi, gli adoro tutti e Rio è piena di “sucherie”. Chiedo una spremuta di Acerola tanto densa che la cannuccia rimane dritta ferma al centro del bicchiere… stupendo!
Tutto funziona come di consueto, la quiete prima e a seguire la tempesta e così via. Si è appena spento il deliRio di luci e musica del sabato, ma tra poco comincerà una tipica domenica di sole carioca, e la folla di bagnanti scenderà sulla spiaggia invadendo ogni centimetro quadrato di questa spiaggia di sabbia bianca… e per me adesso ci vuole qualche ora di sonno.